De generatione et corruptione
De generatione et corruptione | |
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Titolo originale | Περὶ γενέσεως καὶ φθορᾶς |
Autore | Aristotele |
Periodo | IV secolo a.C. |
Genere | saggio |
Sottogenere | filosofia |
Lingua originale | greco antico |
Il De generatione et corruptione - dal titolo latino con cui è conosciuto - è un'opera di Aristotele, in due libri, collocata dagli editori, in conformità con le indicazioni dell'autore, al terzo posto nella serie degli scritti fisici, tra il De caelo e i Meteorologica.
Struttura
La domanda sollevata all'inizio del testo si basa su un'idea tratta dal precedente lavoro di Aristotele, la Fisica. Vale a dire, se le cose nascono attraverso cause, attraverso del materiale primario o se tutto viene generato puramente attraverso l'alterazione, che riguarda la capacità degli elementi di cambiare in base a qualità comuni e non comuni.
In questa importante opera, Aristotele ci dà due dei suoi contributi più ricordati. Innanzitutto, le quattro cause e anche i quattro elementi (terra, aria, fuoco e acqua), che usa per fornire una spiegazione delle teorie degli altri greci sugli atomi, un'idea che Aristotele considerava assurda.
Bibliografia
- Marwan Rashed, Aristote. De la géneration et la corruption, Parigi, Les Belles Lettres, 2005. ISBN 2-251-00527-7 (edizione critica)
- Aristotele, Sulla generazione e la corruzione, a cura di Giovanna R. Giardina, Roma, Aracne, 2008
- Aristotele, La generazione e la corruzione, a cura di M. Migliori, Milano, Bompiani, 2013.
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